44 giorni in terapia intensiva sono tanti. L’immobilizzazione a letto (o con movimenti molto ridotti) riduce la massa muscolare con conseguente riduzione della forza. Sicuramente durante la degenza sarà stata nutrita tramite una sonda naso gastrica (un sondino inserito nel naso che raggiunge lo stomaco) e sicuramente i medici avevano il controllo sulle calorie e le proteine che assumeva.
Non ho capito se adesso la sua mamma è ancora in ospedale o a casa.
Tenga conto che le motivazioni per cui si ha poco appetito possono essere molte… Ad esempio capita che dopo un periodo lungo di intubazione (dalla bocca o dal naso) gli odori e il senso del gusto siano alterati. Oppure ridotta attività fisica o mentale dovuta a stanchezza possono far diminuire il senso della fame. Anche uno stato dell’umore depresso puo’ far diminuire l’appetito.
Alle volte però capita che siamo “noi” parenti a volere a tutti i costi che il nostro caro mangi secondo i nostri parametri. Scusi se mi permetto, ma l’ho visto molte volte….
Il mio consiglio è di provare a proporre cibi freschi, leggeri, che piacciono… in piccole porzioni, magari un po’ piu’ frequenti. Lasci la mamma un po’ libera senza che si senta “forzata” a mangiare. L’alimentazione non è solo nutrirsi ma ha anche un significato sociale. Provate ad esempio a mangiare tutti assieme un gelato creando un momento conviviale.
Se poi lo ritenete necessario potreste fare è chiedere una consulenza di un medico nutrizionista… Potrebbe cosi’ “monitorare” lo stato nutrizionale con degli esami del sangue e se fosse il caso potrebbe prescrivere degli integratori alimentari (ce ne sono per ogni gusto). In questo modo anche le sue perplessità sarebbero oggettivate.
Le propongo si scaricare la brochure “il ritorno a casa” a questo link Ihttps://postintensiva.it/blog/brochure-post-terapia-intensiva/) . Magari la troverà utile.
Gentilissima,
44 giorni in terapia intensiva sono tanti. L’immobilizzazione a letto (o con movimenti molto ridotti) riduce la massa muscolare con conseguente riduzione della forza. Sicuramente durante la degenza sarà stata nutrita tramite una sonda naso gastrica (un sondino inserito nel naso che raggiunge lo stomaco) e sicuramente i medici avevano il controllo sulle calorie e le proteine che assumeva.
Non ho capito se adesso la sua mamma è ancora in ospedale o a casa.
Tenga conto che le motivazioni per cui si ha poco appetito possono essere molte… Ad esempio capita che dopo un periodo lungo di intubazione (dalla bocca o dal naso) gli odori e il senso del gusto siano alterati. Oppure ridotta attività fisica o mentale dovuta a stanchezza possono far diminuire il senso della fame. Anche uno stato dell’umore depresso puo’ far diminuire l’appetito.
Alle volte però capita che siamo “noi” parenti a volere a tutti i costi che il nostro caro mangi secondo i nostri parametri. Scusi se mi permetto, ma l’ho visto molte volte….
Il mio consiglio è di provare a proporre cibi freschi, leggeri, che piacciono… in piccole porzioni, magari un po’ piu’ frequenti. Lasci la mamma un po’ libera senza che si senta “forzata” a mangiare. L’alimentazione non è solo nutrirsi ma ha anche un significato sociale. Provate ad esempio a mangiare tutti assieme un gelato creando un momento conviviale.
Se poi lo ritenete necessario potreste fare è chiedere una consulenza di un medico nutrizionista… Potrebbe cosi’ “monitorare” lo stato nutrizionale con degli esami del sangue e se fosse il caso potrebbe prescrivere degli integratori alimentari (ce ne sono per ogni gusto). In questo modo anche le sue perplessità sarebbero oggettivate.
Le propongo si scaricare la brochure “il ritorno a casa” a questo link Ihttps://postintensiva.it/blog/brochure-post-terapia-intensiva/) . Magari la troverà utile.
Un caro saluto a lei e alla mamma.